Schiaffo di Israele alla Germania

Il ministro degli Esteri tedesco arriva in Israele ma non potrà recarsi a Ramallah

Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas atterrerà domani in Israele. È la prima visita di un leader europeo dallo scoppio della crisi Covid ed arriva alla vigilia della tanto discussa applicazione della sovranità. Nel corso della visita Maas incontrerà’ il Premier Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Benny Gantz e l’omologo Gabi Ashkenazi.

Secondo varie fonti il messaggio che porta Maas è che ci saranno delle “conseguenze” se Israele andasse avanti con il piano-sovranità. Secondo fonti americane, Maas “chiederà alle autorità israeliane di non mettere la Germania in una situazione così difficile e avvertirà le controparti che se messa alle strette, la Germania sosterrà il diritto internazionale”.

Dopo le goffe minacce di sanzioni francesi bloccate da Repubblica Ceca ed Ungheria la EU cambia tattica e manda avanti Berlino che ha con Israele un rapporto molto stretto. Stretto, certo, ma anche eternamente sotto l’ombra dei fantasmi della Shoà. Se c’è un paese che non può minacciare Israele, almeno non direttamente è proprio la Germania ed infatti Maas cercherà in ogni modo il ruolo del ‘poliziotto buono’. Non è detto che gli riesca.

L’equidistanza europea con l’ipocrita equiparazione di una vibrante democrazia come Israele con la mafia di Ramallah è sempre più irrilevante ed indisponente e con la visita di Maas Israele coglie l’occasione per togliersi un “sassolino dalla scarpa”.

Per anni i leaders europei hanno implementato la politica della doppia visita, incontrando parallelamente israeliani e palestinesi. Come se non si potesse venire a Gerusalemme senza passare per Ramallah. È una pratica vista con grande antipatia da Israele, un modo per ricordargli che i palestinesi sono l’unico metro con il quale le cancellerie del vecchio continente si relazionano con Israele. Anche questa volta Maas ha chiesto di passare per Ramallah e visitare Abu Mazen.

Solo che questa volta qualcosa è cambiato. Non c’e’ problema, hanno risposto da Gerusalemme, ma se Maas entra a Ramallah, il protocollo Covid prevede due settimane di isolamento rientrando in Israele, prima che possa imbarcarsi per casa. E così da Berlino hanno deciso di saltare Ramallah.

Potere del Covid.

(fonte: corriereisraelitico.it)

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*