Nave dell’antica Roma torna alla luce grazie al fiume Po in secca. Eccezionale scoperta a Chivasso

Il luogo del ritrovamento

La grande secca del Po ha portato alla luce i resti di una nave fluviale romana. Una famosa triremi “fluviensis”. La notizia diffusa dagli Amici del Po ha lasciato tutti increbilimente attoniti e stupiti e c’è già chi si immagina un futuro davvero storico e turistico per Chivasso. Oggi (3 aprile 2021) alle 15,30 la conferenza stampa della Soprintendenza archeologica. Seguirà alle 16 una visita sul posto, situato al confine tra Verolengo, Chivasso e San Sebastiano.  Invitato e atteso anche il Governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio. Che si tratti di una nave romana è comunque certo. Pare risalente all’anno 100 dc. A quei tempi, considerando l’assenza di vie di terra praticabili a causa dei folti boschi, se non addirittura foreste, con la necessità di trascinare dietro alla gente, sia militare che di commercio, i vettovagliamenti, nonchè i carri, e gli animali da traino, risultava molto più pratico spostarsi via fiume.

Non solo risultava più veloce ed economico ma anche meno rischioso, essendo foreste e boschi pieni di animali predatori che potevano assalire le carovane. Inoltre le strade nella boscaglia non si mantenevano tali a lungo, perchè finchè i romani non costruirono strade di basolato, la foresta si riguadagnava in breve il sentiero liberato dalla vegetazione e dalle rocce. Se c’è la barca c’era anche un porto Secondo alcuni storici la scoperta della barca ricondurrebbe ad un famoso porto dell’antichità situato nei pressi di una Mansio (Forse la Mansio Quadrata che si presume sia esistita a Verolengo). Lo scopo di queste strutture era di garantire, al viaggiatore per servizio, un’adeguata ospitalità in una villa interamente dedicata al suo riposo. Le mansiones non erano destinate alla sosta delle legioni; queste erano in grado di provvedere autonomamente sia all’alloggio che al vettovagliamento: esse infatti, portavano con sé un intero convoglio di bagagli (impedimenta) e costruivano il proprio campo (castrum) ogni sera a lato della strada. Per soddisfare le necessità della generalità dei viaggiatori nacquero e si diffusero altre forme di ospitalità di natura privata.

Fonte: lavoce.ithttps://www.giornalelavoce.it/nave-dellantica-roma-torna-alla-luce-grazie-al-fiume-po-in-secca-eccezionale-scoperta-a-chivasso-411282?fbclid=IwAR10nl4f-eyYejaAFu4TqxVKz5qq1gRlDGHORblkvj88eVpFxiqMbwIHEOg

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