Un vecchio padimetro emerge dalla golena di San Benedetto Po

Durante una recente campagna di lavori e sorveglianza nella golena di San Benedetto Po, il personale del Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po ha rinvenuto un vecchio “padimetro”, cioè un idrometro in marmo con indicati i livelli raggiunti dal Po nelle maggiori piene; lo strumento di misurazione, in uso presso la popolazione locale che lo controllava quando il fiume andava in piena, si trova in un punto in cui un tempo scorreva il filone principale del fiume vicino all’argine maestro, quindi prima della costruzione dell’argine golenale, vicino anche al centro abitato per effettuare dei frequenti controlli. Vi si leggono due date, relative a due piene importanti. Storicamente, nel secolo XIX, il territorio situato in destra Po e sinistra Secchia fu interessato da piene importanti e anche disastrose, tra cui quella del 12 ottobre 1812, che solo nei giorni successivi arrivò in sinistra Po, come ci ricorda Gaetano Mantovani in “Il territorio sermidese e limitrofi”: 14 ottobre 1812 – Le acque del Lago Inferiore di Mantova rompono la diga Migliaretto sommergendo il Campo di Marte e tutta la città”; 15 ottobre 1812 – Rotta del Mincio, per causa di topinare (talpe), ai Roverselli, presso la Virgiliana.

La piena del 16 maggio 1827, anch’essa riportata nel padimetro, non fece registrare danni nel attuale comprensorio del Consorzio in destra Po, nonostante avesse superato quella del 1812.

Alcune curiosità:

Il padimetro è scolpito nel sistema metrico decimale, adottato nel 1795 dall’assemblea costituente francese; a fianco ne è rimasto un secondo con la graduazione del braccio mantovano, quindi ancora più antico.

Una delle date è scritta in modo inusuale: 12 8bre (ottobre) 1812. Il calendario rivoluzionario francese, che aveva cambiato il nome dei mesi anche in Italia, stranamente non venne usato (ottobre era “vendemmiaio” fino al 21 del mese); forse il marmo fu scolpito dopo la Restaurazione, nonostante la data sia precedente.

Anche allora si cercava di semplificare la scrittura: si scolpì 8 al posto della prima parte della parola ottobre, come anche oggi si fa nei messaggini del cellulare.

Non sono state usate per i mesi le lettere romane, forse perché non comprensibili per tutti ed il “padimetro” era meta ed interesse anche degli strati sociali meno istruiti.

Le “topinare”, vocabolo ricorrente nei racconti sulle rotte arginali, sono le tane di colonie di roditori, soprattutto talpe, che indebolivano gli argini perché un tempo erano di dimensioni molto inferiori a quelle attuali, ad esempio in sommità alcuni tratti erano larghi come un piccolo sentiero.

Fonte: Comunicato stampa del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po

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